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L’Italia ha vinto quattro campionati mondiali di calcio, ma abbiamo dimenticato, o abbiamo voluto dimenticare o non abbiamo mai saputo, che due – quelli del 1934 e del 1938 – sono tinti di nero e intrisi dei delitti del fascismo. Sono i successi che hanno legittimato la più grande opera di propaganda di Stato sulla popolazione, accecata dalla narrazione che Benito Mussolini volle imporre all’Italia per alimentare e sigillare la sua dittatura. Con “Mondiali senza gloria” il giornalista de “Il ...
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L'historien Pierre Singaravélou retrace l'histoire de 40 objets, comme le fusil d'assaut, les tongues, la bouteille plastique ou le gilet jaune, ainsi que leur rôle dans notre société mondialisée. Rendez-vous sur l'application Radio France pour découvrir tous les autres épisodes.
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I Mondiali al Massimo è il podcast che offre un’analisi a tutto tondo su squadre e giocatori che si apprestano a regalarci intense emozioni durante il periodo di questa attesissima rassegna iridata. I due host, Massimo Caputi e Adriano Bacconi, due voci autorevoli del panorama calcistico italiano, ci accompagneranno per l’intera competizione, raccontandoci i numeri statistici legati alle Nazionali e ai giocatori da tenere d’occhio.
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Deborah Carboni, Eugenio Fontana e Stefano Brunetti analizzano i gironi di Qatar 2022 cercando di rispondere alla domanda sportiva più gettonata del momento. Voci: Deborah Carboni, Eugenio Fontana, Stefano Brunetti. Editing e Sound Design: Eugenio Fontana
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show series
 
Da Brasile 1950 a Messico 1970, da Argentina 1978 a Russia 2018, l’ombra del fascismo italiano non è stata l’unica ad allungarsi sui Mondiali di calcio. La storia dell’evento si intreccia, scandalosamente, con le contraddizioni dell’equilibrio geopolitico mondiale, evidenziando distorsioni, ingiustizie e incomprensibili condoni pubblici per governi…
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Siamo all’appuntamento finale. Argentina o Francia. Messi o Mbappe. Europa contro Sud America. In palio la gloria eterna e la soddisfazione massima per ogni calciatore: domenica ore 16 si fa la storia, in palio c’è il Mondiale 2022. In campo ci saranno le due squadre che in semifinale hanno fatto meno possesso palla, atteggiamento favorito dalla gr…
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Le leggi razziali, l’uccisione di dirigenti e calciatori ebrei, l’entrata in guerra al fianco dell’indicibile alleato nazista. Gli anni dell’abisso, e il processo che l’Italia non ha mai fatto a se stessa dopo la fine del conflitto, sono al centro della quinta puntata di “Mondiali senza gloria”. See omnystudio.com/listener for privacy information.…
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L’accoglienza traumatica riservata agli azzurri in terra transalpina, il fascistissimo gesto di sfida di Vittorio Pozzo, la partita coi padroni di casa giocata in casacca nera, l’impronta razzista sulla semifinale contro il Brasile, la vittoria contro l’Ungheria. Col rumore della guerra che rombava sempre più da vicino, l’Italia si aggiudica – tra …
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Le condizioni economiche dell’Italia, lo sport come distrazione di massa, la spedizione fascista in Africa. E poi, la più colossale opera di propaganda del Terzo Reich: le Olimpiadi del 1936, alle quali la nostra nazionale del pallone partecipò, e vinse, imbrogliando. In questa puntata vengono rievocati gli anni che intercorsero tra i mondiali del …
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Gambe pesanti, margine di errori ridotto all’osso e tanta voglia di raggiungere il sogno di ogni giocatore: prendere parte ad una finale Mondiale. Croazia, Argentina, Marocco e Francia sono pronti a darsi battaglia per il bersaglio grosso. Da una parte due delle grandi favorite, la squadra di Scaloni e i Blues campioni in carica, dall’altra Croazia…
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La sfida con gli Stati Uniti, le scandalose partite contro la Spagna e il Wunderteam austriaco, le radiocronache “militarizzate” di Nicolò Carosio, il messaggio di Mussolini all’allenatore Vittorio Pozzo alla viglia della finalissima. La vittoria contro la Cecoslovacchia, l’asservimento al regime della stampa italiana e l’indignazione di quella int…
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Le maglie della nazionale, gli inni, la funzione totalitaria dello sport. La fondazione della serie A, l’opera di corruzione del regime per l’assegnazione della competizione, la sacralizzazione fascista degli stadi. Il furto dei giocatori “oriundi”, la “Coppa del Duce” e le incredibili eliminatorie con la Grecia. Scopriamo tutto ciò che accadde fin…
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I quarti nel mirino. Quattro sfide dal sapore speciale, intriganti e attese. La vera sorpresa è sicuramente il Marocco, che ha eliminato la Spagna smentendo ogni pronostico: fine del tiki taka o mancanza di alternativa a Morata? Le altre favorite si sono confermate: adesso il mirino è dritto sulla finale di domenica 18 dicembre. Il Brasile continua…
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L’Italia ha vinto quattro campionati mondiali di calcio, ma abbiamo dimenticato, o abbiamo voluto dimenticare o non abbiamo mai saputo, che due – quelli del 1934 e del 1938 - sono tinti di nero e intrisi dei delitti del fascismo. Sono i successi che hanno legittimato la più grande opera di propaganda di Stato sulla popolazione, accecata dalla narra…
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Il Mondiale è entrato ufficialmente nel vivo, per Massimo e Adriano è allora tempo di valutazioni. La fase a gironi ci ha detto che non c’è un padrone della competizione: Brasile, Francia e Portogallo, le prime 3 squadre qualificate, hanno comunque mostrato limiti nelle seconde linee. Le squadre hanno mostrato la tendenza a farsi dominare per poi r…
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Ultima giornata della fase a gironi ma sono già arrivate le prime eliminazioni inattese: Danimarca, Germania e Belgio. Grande scalpore soprattutto per l’eliminazione dei tedeschi, sorpresa dalla vittoria inaspettata del Giappone e che paga errori strutturali, oltre alla mancanza di un centravanti. Urge ripartire dai giovani, su tutti Musiala e Raum…
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Il secondo turno ci consegna i primi verdetti: Francia, Brasile e Portogallo sono le prime nazionali qualificate, oltre ad essere le tre squadre che più hanno impressionato per qualità individuale e tenuta difensiva. Insieme a loro ecco la Spagna, non ancora qualificata ma ad un passo dal farlo, che ha sicuramente mostrato di essere tra le favorite…
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Scatta oggi il secondo turno di questa fase a gironi e per Massimo e Adriano è tempo di primi bilanci. Tra le favorite si confermano il Brasile e la Francia: i Verdeoro di confermano una squadra di qualità superiore e una grande organizzazione difensiva, mentre i Blues hanno superato agevolmente l’Australia. Spagna e Inghilterra non hanno deluso, p…
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Si entra nel vivo, siamo agli sgoccioli. Domenica 20 novembre scatterà ufficialmente il Mondiale in Qatar, con i padroni di casa che sfideranno l’Ecuador ed un curioso tabù: non è mai successo che un paese organizzatore perdesse la partita inaugurale. Nella terza puntata Massimo e Adriano analizzano i match più attesi di questa fase a girone: propr…
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Dopo la prima puntata incentrata sulle sei Nazionali favorite, Massimo e Adriano analizzano le altre squadre che possono stupire, candidandosi a possibili sorprese del Mondiale 2022 in Qatar. Serbia e Croazia si candidano ad outsider, grazie a un mix di qualità ed estro che le rendono insidiose per chiunque. Non si possono però sottovalutare il Por…
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Archiviato l’ultimo turno di campionato, rese note tutte le liste di convocati, messe da parte le polemiche e le paure per gli infortuni, l’attesa per uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo cresce di minuto in minuto. Massimo Caputi e Adriano Bacconi analizzano le 6 Nazionali favorite per la vittoria finale. In prima fila sembrano esserci B…
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Autore e voce: Saman Javadi | La nazionale iraniana di calcio è stata sconfitta dalla Spagna con un goal di Diego Costa. Al termine della gara, Sardar Azmoun in lacrime si è sfogato per le critiche, minacciando di non giocare più per il Team Melli. Adesso a Queiroz serve la vittoria contro il "suo" Portogallo per passare agli ottavi…
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di Tommaso Pellizzari È passato alla storia come il numero 7 per eccellenza. Eppure, il suo folgorante debutto ai Mondiali avvenne con una maglia diversa. E già ce ne sarebbe abbastanza per rileggere Marcel Proust e Konrad Lorenz. Ma alla leggendaria ala brasiliana il destino avrebbe riservato uno scherzo della memoria molto più crudele: essere ric…
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di Marco Imarisio Spesso una partita di calcio non è mai solo una partita di calcio, perché in quei 90 minuti entrano tante cose, compresa la Storia con la S maiuscola. È stato di certo così per l’Olanda: che buttò via una vittoria contro la Germania Ovest nella finale del Mondiale del 1974 perché alcuni suoi giocatori, invece di vincere, vollero p…
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di Tommaso Pellizzari Quando ha distribuito il genio calcistico, il Dio del pallone è stato generoso con gli argentini. Ma forse troppo. Perché alcuni di loro hanno avuto parecchie difficoltà a gestirlo. Come René Houseman e Ricardo Bochini. Che (proprio come Re Diego) un Mondiale l’hanno vinto, ma sono in pochissimi a ricordarlo. Vite (abbastanza)…
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di Paolo Tomaselli 11 luglio 2010, Johannesburg: la notte in cui "Andrecito" Iniesta diventò definitivamente Don Andrés. Segnando il gol che porta per la prima volta la Spagna sul tetto del mondo. E ricordando, nella sua esultanza, non la moglie, i figli o Emili e Raul (il motivatore e il fisioterapista, per lui insostituibili), ma qualcuno che non…
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di Francesco Battistini La partita suicida. La partita della vergogna. Non c’è frase fatta che racconti la guerra fredda del pallone che si combatté attorno allo spareggio che il 21 novembre 1973 assegnava un posto al Mondiale tedesco dell’anno successivo. Dopo l’andata a Mosca (finita 0-0), il generale Pinochet decise che il ritorno si sarebbe gio…
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di Mario Sconcerti Storia di Arthur Friedenreich, mulatto atipico e dagli occhi chiari che non riuscì mai a partecipare a un Mondiale. Ma inventò da solo la differenza del calcio brasiliano. Nel 1910, quando aveva 18 anni, il suo debutto fu come un’apparizione pagana: giocava un calcio che nessuno aveva mai visto, niente a che fare con quello dei m…
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di Aldo Cazzullo Uno veniva dal luogo più freddo e asciutto del pianeta. L’altro da quello più caldo e umido. Il bianco, come calciatore, era un campione a fine carriera. Il nero non aveva ancora 18 anni. Uno non dribblava mai. Solo i suoi cani, per allenarsi. Il diciassettenne è stato il più formidabile dribblatore di tutti i tempi. Lo svedese non…
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